martedì 3 dicembre 2013

Lo tsunami e il giaguaro [Scritto il 26 febbraio 2013, in quel giorno funesto in cui si apprese che il centrosinistra, ancora una volta, aveva non vinto le elezioni.]

Sono completamente senza parole.
Oggi alla prima proiezione dei risultati al Senato quasi svenivo. Ho resistito solo perché stavo ballando con la mia nipotina in braccio sulle note di 44 gatti.
È proprio vero che il problema non sono i politici, ma gli italiani normali, noi. Non dobbiamo cambiare solo i politici, dobbiamo cambiare proprio la testa degli elettori. Cavolo, sembrava che nessuno votasse Berlusconi. E invece è sempre lì. Siamo tutti sempre pronti a svenderci per due lire. Che tristezza.
E poi Grillo. E i grillini. Vista la percentuale spero vivamente di potermi ricredere su questo Movimento 5 Stelle, chissà. Devo essere sincera: sono curiosa di vedere che cosa faranno in Parlamento questi ragazzi che all'apparenza sono come me. Hanno la mia faccia pulita. Sono poco più grandi di me. Spero tantissimo, a questo punto, che siano in completa buona fede, che credano nelle istituzione, che le rispettino e che rispettino il pluralismo e il confronto, al contrario del loro leader. Del Movimento 5 Stelle conosco solo Grillo e Pizzarotti che mi pare abbia disatteso un po' il programma con cui è stato eletto sindaco di Parma. Voglio sperare che questi ragazzi sconosciuti siano meglio, molto meglio del loro leader. A questo punto voglio sperare che mi sia completamente sbagliata sul movimento di Grillo. Almeno sarebbe un male minore questo risultato clamoroso, come direbbe Mentana.
Risultato che comunque fa un male cane.
Che cosa succederà?
Quando riandremo a votare? A settembre? Ad aprile? E come ci andiamo?
Stavolta almeno non saremo lepri. Le lepri fanno sempre una brutta fine nelle favole. Forse Bersani era troppo preso a smacchiare il giaguaro per ricordarsi di quelle fiabe che sicuramente ha sentito e raccontato. Forse si è dimenticato che la lepre convinta di arrivare prima della tartaruga si è appisolata un po' troppo per strada e alla fine il traguardo non l'ha tagliato. Forse oggi è troppo facile dire se ci fosse stato Renzi non sarebbe successo. Io l'ho ripetuto 75427342 volte nell'ultimo mese che mi sono pentita di non aver votato lui al ballottaggio delle primarie, il giovane Matteo Renzi non si sarebbe appisolato per strada. Ormai però è andata così, ringrazio il cielo che non ci sia stato solo un voto di scarto tra loro altrimenti non dormirei tranquilla.
Immagino che se ci fosse stato Renzi adesso starei qui a lamentarmi per qualcos'altro. Probabile. La storia non si fa con i se. La cosa che mi è piaciuta davvero di Renzi è stato il suo discorso dopo la vittoria alle primarie di Bersani. Renzi l'ha detto: abbiamo perso. E sto aspettando che lo dica anche Bersani oggi o domani mattina. Non mi aspetto che lo faccia però. Quello che mi aspetto è che parli ancora di responsabilità e quello che non vorrei nella maniera più assoluta è quello che stanno disegnando come possibile gli esperti di Piazza pulita. Che abbracci il giaguaro, quel giaguaro che non è riuscito a smacchiare. Questo no, per favore. Sarebbe più di quello che posso sopportare. Il PD non mi è mai piaciuto, Bersani non l'ho mai trovato un buon leader e quello che mi aspetto è che si dimetta, presto. Ha perso e deve dirlo. Deve dire che ha sbagliato perché non è solo merito degli altri, è anche per demerito suo e del suo partito se siamo di nuovo a questo punto. E che non gli venisse in mente di corteggiare in qualsiasi modo Berlusconi. Questo sarebbe il modo più giusto per regalare a Grillo un 100% dei voti, la prossima volta.
Mi fa pure un po' tenerezza Bersani, perché in fondo come persona mi sta simpatico. È buono, rassicurante, tranquillo, ma non è un leader e questo l'ho sempre detto e sostenuto. Sono stata incoerente al ballottaggio delle primarie, ma ho solo provato a vedere dove c'erano più somiglianze con quello che pensavo. La prossima volta cambio, giuro.

È quasi mezzanotte. Questa giornata sta finendo, credo che non dormirò fino a quando non saprò chi la spunterà alla camera. È veramente triste questa situazione. E il problema non è Grillo. Da un certo punto di vista penso che lui sia stato molto intelligente e penso che tutti i partiti avrebbero dovuto prendere esempio da lui in certe cose, nell'andare nelle piazze per esempio. Bersani ha chiuso la campagna elettorale in un modo tristissimo, sembrava una morte annunciata, altroché il comizio del vincitore sicuro.
Abbiamo sbagliato e abbiamo perso. Ammetterlo sarebbe il primo passo per cercare di rattoppare quel che è rattoppabile. Io più drasticamente il PD lo cancellerei dalle fondamenta. È un partito senza una linea e senza un'anima. Dove sta? Al centro o a sinistra? Non si sa. L'unica cosa che Bersani ha fatto in questa campagna elettorale, a parte chiudersi nei teatri, è stata oscillare continuamente tra Vendola e Monti.

Che delusione anche la percentuale di Sinistra e libertà. Trovo davvero sconvolgente l'idea che persone di sinistra non abbiano votato né Vendola né Ingroia, ma Grillo. Ripeto che, a questo punto, sarei felicissima di potermi ricredere e di poter dire ooops, non avevo capito niente. Siamo troppo senza senso a sinistra, troppo legati ognuno al suo simbolo. Possibile che non si possa trovare un accordo per stare tutti insieme piuttosto che spezzettarsi in percentuali ininfluenti che magari, messe insieme, sarebbero decisive?

Basta. Non avevo parole e adesso non mi azzitterei più.
Sono arrabbiata. Triste.
Non per colpa dei politici. Sono gli italiani che sono ogni volta la stessa delusione. Stavolta ci credevo davvero. Potevamo non vincere al senato, ma perdere così è stato davvero incredibile. Solo il centrosinistra poteva riuscire nell'impresa di mangiarsi tutto il vantaggio che aveva. Altroché smacchiare il giaguaro. Il giaguaro, a Bersani, se l'è pappato.

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