domenica 23 febbraio 2014

E così pure Civati mi ha deluso. Prima o poi doveva succedere, forse.

Non conosciamo mai la nostra altezza
finché non siamo chiamati ad alzarci,
e se siamo fedeli al nostro compito
arriva al cielo la nostra statura.

L'eroismo che allora recitiamo
sarebbe quotidiano, se noi stessi
non c'incurvassimo di cubiti
per la paura di essere dei re.

E. Dickinson
Fiducia sfiduciata non so che cosa significhi. Ho un concetto di fiducia totalizzante: o c'è o non c'è. Punto. Nel mio immaginario non esistono vie di mezzo a cinquanta sfumature di condizionamenti.
Se ti tradisco e tu scegli di perdonarmi e di darmi fiducia mi hai dato fiducia. Punto. Non è che la prima volta che bisticciamo poi mi rinfacci quel tradimento per cui avevi detto di avermi perdonato. Una fiducia sfiduciata non la voglio e non esiste. Io la vedo così.
Quella che Pippo Civati darà al governo Renzi sarà una fiducia. Punto. E forse continuerà a protestare nel blog, a scrivere cose bellissime, a pensarle, perché lo so che le pensa, ma sarà difficile che trovi il coraggio per uscire da lì.

Sono all'apice della rabbia e della delusione, in questo momento, forse domani capirò, non so.

Resta il fatto che, in ogni caso, anche con dentro il fantastico Pippo Civati dalle bellissime idee, io il Pd non lo voterò.

lunedì 17 febbraio 2014

Se il finto Nichi Vendola telefona a Fabrizio Barca...

Oh, io Fabrizio Barca non l'ho mai trovato tanto chiaro quanto in questa telefonata.
Il catoplebismo (si chiamava così??? Adesso nemmeno ricordo...) non l'ho ancora capito, ma stasera almeno ho compreso che Barca è un uomo coerente che non mira solo a una poltrona importante. Evvai! Esistono ancora politici così, magari pochi, ma ci sono!

In  questi giorni mi ci vuole davvero poco per sentirmi subito, politicamente, un po' meglio (o un po' meno peggio).

[La telefonata si può ascoltare qui.]

venerdì 14 febbraio 2014

I tweet più belli del giorno della staffetta. Per sdrammatizzare, solo un po'. #occupyPalazzoChigi













giovedì 13 febbraio 2014

Cambiare verso, inversione a U. Ritorno al passato.

Quando si dice essere coerenzi ci si comporta proprio così.
Ma non temete: Francesco Nicodemo, responsabile della Comunicazione nella nuova segreteria del Pd, ci ha gentilmente spiegato come è possibile che a volte si cambi idea su alcune piccole cose.
Tutto chiaro adesso? Oltre che verso, Renzi ha cambiato pure paradigma. Che poveri stupidi e ignoranti siamo, non l'avevamo mica capito. Pensavamo fosse solo un'ennesima manovra di Palazzo. Stolti.

domenica 19 gennaio 2014

Io non sono in sintonia. Così, per spiegare.

Ieri mi è uscito un post un po' contorto, forse, così come si sono contorti i miei discorsi di ieri e oggi. Parlando con persone di centrosinistra, alla fine, sembrava che, di colpo, fossi diventata una renziana. Io. No.

Il post di ieri l'ho scritto dopo che un supercuperliano gongolava sostenendo che lui Renzi alle primarie non l'aveva votato e che, quindi, lui con l'incontro supermediatico di ieri non c'entrava niente. E io lì a dirgli che Cuperlo non era esattamente il candidato di quella parte di Pd che nell'ultimo anno si è tenuta a debita distanza da Berlusconi. E giù a dirgli, in maniera un po' impulsiva, quello che più o meno ho scritto ieri.
Alla fine, mi tocca ammetterlo, sembrava che io stessi approvando quello che sta facendo il segretario (di un partito che, tra l'altro, ogni tanto mi tocca ricordarlo, non è il mio).

Non stavo difendendo Renzi, ma francamente trovo piuttosto imbarazzante l'atteggiamento del Pd. Ora, Fassina oggi si vergogna. Oggi. Quando ad aprile ha rivotato con Berlusconi Napolitano era orgoglioso invece. Quando, dopo aver detto per quasi un mese "mai con Berlusconi", c'ha fatto il governo, oh, era orgoglioso anche allora.
Ma adesso, di colpo, si vergogna. Adesso.

Mi meraviglio di quanto certi politici ci prendano per i fondelli. Che Renzi sia un fantastico paraculo io lo credo tuttora, come due mesi fa, ma che Renzi fosse questo lo sapevamo benissimo. Io non l'ho votato e posso dire con cognizione di causa, non come i cuperliani, che ho sostenuto il candidato che l'inciucio con Berlusconi non l'ha mai voluto. Il punto è che però Renzi ha stravinto le primarie e che Renzi non temesse il dialogo con Berlusconi si sapeva da prima. Il 70% dei votanti l'ha scelto e chi vince un'elezione democratica si rispetta, punto. Adesso, che Fassina esca fuori offeso da un Chi? francamente è imbarazzante, che si vergogni solo oggi ancora di più. Mi sfugge poi che cosa Fassina abbia fatto ultimamente per cambiare il Pd, ecco, a parte cambiare idea continuamente su tutto.
Mi sfugge anche che cosa ci sia di diverso tra il Berlusconi di aprile e quello di gennaio. Una condanna? Forse. Ma che cosa ha fatto il Pd ad agosto? Non è che ha sciolto il governo, no, ci mancherebbe, il Pd è responsabile. Così tanto responsabile che ha continuato a cedere ai ricatti del sopracitato condannato, con cui sarebbe ancora al governo, se non se ne fosse andato lui per puri calcoli elettorali e perché, diciamocelo, stare all'opposizione è molto più divertente.

Insomma: Renzi, che a me oggi non sembra particolarmente diverso da quello di un mese fa, ha stravinto le primarie. Le persone l'hanno votato perché facesse qualcosa, a differenza degli altri, e io sono sicura, ma ci metterei la mano sul fuoco, che lui questa legge elettorale se la porterà a casa.

Poi sono anche buffi, un po', i cuperliani, perché tu gli parli di 70% dei voti e loro ti dicono che a votare Renzi sono stati i berlusconiani. Può darsi un po', ma il 70% mi pare una percentuale un po' troppo larga per darla tutta a elettori dell'altra parte. Poi non ho capito: le primarie vanno bene solo se vince il tuo candidato? E allora basta, non facciamole più o facciamole chiuse. Che votassero solo gli iscritti e che vincessero sempre i Cuperli. Così i Fassina non si vergognerebbero, poverini.

Ricapitolando: volevo Rodotà Presidente della Repubblica, non volevo il governo Letta, ho votato Civati che è il meglio che quel partito irrecuperabile possa offrire, non mi piace Renzi, ma Fassina mi piace ancora di meno. Non ho cambiato idea praticamente su niente. Voglio una legge elettorale e sono stufa, ma proprio stufissima, di un Paese che dal 1994, qualunque cosa succeda, che sia al governo o all'opposizione, che sia indagato, condannato o decaduto, continua a ruotare intorno a un'unica persona. Per non parlare poi di quanto sia stufa di questa sinistra. Oddio, non vorrei che qualcuno si offendesse, sentendo parlare di sinistra.

Quindi spero di essermi spiegata.
E mi dispiace se ci sono renziani già delusi: il cambiamento era Pippo.

Passo e chiudo.

sabato 18 gennaio 2014

Con Berlusconi il Pd dice sì a due governi, no alla legge elettorale...spiegatemi la logica.

Capisco che Alfano e Scelta Civica se la prendano, essendo loro al governo col Pd. Nella logica delle cose dovrebbero essere loro i primi interlocutori del Pd, ma invece Renzi incontra Berlusconi. Berlusconi che sarebbe all'opposizione, come forse anche Renzi, mi parrebbe di capire.

Quelli che non capisco, stranamente proprio eh, sono quelli del Pd.

Mi sbaglio o qualche mese fa gli stessi membri del Pd, che oggi si agitano perché il neoeletto segretario sta pensando di coinvolgere Berlusconi per fare la legge elettorale, hanno coinvolto Berlusconi per fare il governo?

Mi sbaglio o è dal 2011 che si susseguono governi necessari, indispensabili, di grande responsabilità nazionale, che appena insediati promettono a gran voce almeno una cosa, cioè la legge elettorale?
L'ha fatto Monti, quando il Pd era al governo col Pdl.
L'ha fatto Letta, quando il Pd era al governo col Pdl.
Quindi se Monti e Letta si fossero già degnati di fare la legge elettorale, scusate, ma con chi l'avrebbero approvata?

Il problema non è tanto che oggi Renzi incontri Berlusconi secondo me. Il problema è che da anni la sinistra si nasconde così tanto dietro Berlusconi che finisce per non avere mai i voti sufficienti per fare le cose e, gira gira, ha sempre bisogno di lui.

Poi che cosa vuole Grillo? Mi sbaglio o ha detto di essersi tirato fuori dai giochi? Be', allora taci.

Non mi sono di colpo redenta, folgorata da Renzi-il messia, ma penso ancora, come l'8 dicembre quando per questo ho votato Civati, che questo governo non ha senso di esistere, motivo per cui l'unica cosa che il Parlamento deve approvare, in fretta, è la legge elettorale.
Poi basta.
Andiamo a votare.

Da quello che ho capito se ci andiamo con il proporzionale siamo condannati a larghe intese forever e dato che io questo non lo voglio, ma Letta e Alfano non lo so, ben venga la legge di Renzi, se permetterà un bipolarismo e una governabilità, che poi è l'unica cosa che una legge elettorale dovrebbe garantire: la governabilità.
A me piace molto votare, ma andare a votare ogni anno per le politiche, sinceramente, mi sembra un po' esagerato.

Non mi piacciono i mezzi, ma se il fine produrrà finalmente una legge elettorale che non condanni sempre alle larghe intese, potrei chiudere un occhio o anche due. D'altra parte, ripeto, Renzi sta solo facendo apertamente ciò che il Pd fa da anni, non sempre in maniera così palese.

[Se non fosse chiaro, questo non è un post proRenzi e proIncontro. È un post contro l'ipocrisia della gente del Pd].

Alias Hugh Grant

Avete presente quel discorso che fa Hugh Grant (primo ministro inglese) al presidente americano in "Love Actually"?
Saremo pure un paese piccolo, ma siamo anche grandi! Siamo la patria di Shakespeare, di Churchill, dei Beatles, di Sean Connery... di Harry Potter! Del destro di David Beckham... e anche del sinistro di David Beckham!
Rivedendolo l'altro giorno ho avuto una specie di visione. Non so, credo che da Matteo Renzi, un giorno o l'altro, possa aspettarmi un discorso del genere. No?

martedì 7 gennaio 2014

Sui primi giorni dell'anno [di Fassina che se ne va, Bersani che per fortuna resta e animalisti da me incompresi]

- Renzi inizia a starmi un po' più simpatico. Ha addirittura prodotto le dimissioni di Fassina! Solo per questo ha guadagnato dieci punti. Poi vedremo che altro combina.

- Bersani è stato molto male e per un po' ho avuto sinceramente paura. Come ogni volta che succede qualcosa del genere il popolo della rete ha avuto l'esigenza di dire la sua. Un tweet per Bersani non si nega a nessuno. Così si è alzato un coro di elogi e un coro di desideri di morte immediata. È molto triste tutto questo, sia da un lato che dall'altro. Non mi piace questo bisogno che abbiamo tutti di dover dire una cosa su qualsiasi cosa, soprattutto tragica. Muore un cantante, di cui magari fino al giorno prima ignoravamo l'esistenza, e di colpo postiamo sue canzoni. Muore Mandela e sembra che non ci siano più razzisti. Ma zitti, ogni tanto, proprio non ci sappiamo stare?
Perfino Beppe Grillo si è sprecato a parlar bene di Bersani, quando, mi sembra di ricordare, fino a pochi mesi fa era un morto, una mummia, ecc. ecc. Trionfo dell'ipocrisia.
Certo, allora che bisogna fare? Augurare sinceramente la morte o essere falsi e augurare una pronta guarigione? Penso che esista una terza via: se il politico Bersani non ti piace, se non te ne frega niente dell'uomo, piuttosto che scrivere cose cattive che magari se ci fosse la tua faccia vicino neanche diresti, stai zitto. Forse vogliamo tutti i nostri quindici minuti di notorietà, ma c'è modo e modo. E certi toni, in ogni caso, non li condivido.
E penso sinceramente che Bersani, almeno l'uomo, se non anche il politico, non li avrebbe affatto meritati.

- Sullo stesso argomento del punto precedente. Sono rimasta scioccata dai commenti di certi animalisti sotto quel video di Caterina, la ragazza che deve la sua vita alla sperimentazione animale. Adesso, io non sono una scienziata, sono immersa negli animali, non compro pellicce, sono contraria alla sperimentazione animale per i cosmetici, ma santo cielo. Come si può dire che la vita di un topo vale più di quella di una persona? Come si può arrivare ad augurare la morte a una ragazza solo per tutelare una manciata di topi o chi per loro? Come?!?! Metti sul piatto della bilancia una persona, un embrione e un topo. La persona vince su tutto e se serve sacrificare gli altri due per salvare la prima, ben vengano tutti i tentativi. Mi chiedo se chi ha scritto quelle minacce abbia mai visto qualcuno stare male, mi chiedo se penserebbe le stesse cose se Caterina fosse stata sua sorella, sua figlia, una sua amica.
A volte credo che gli animalisti vivano in un posto tutto loro, completamente fuori dalla realtà. Magari vivono in città e non hanno la più pallida idea di quello che significa allevare un animale. Oppure magari comprano un cane e lo tengono nei loro quaranta metri quadri di casa, forse gli mettono addosso un bel vestitino e lo coccolano come un figlio, ma cavolo, un cane non è un figlio. E siamo sicuri, animalisti, che un animale viva bene in un appartamento in città? Dal mio punto di vista, di ragazza di campagna, no. Gli animali hanno bisogno di libertà e di affetto e se l'affetto si può dare ovunque, la libertà no. Perciò piantatela di parlare di topi e di fare le codine ai cagnolini come fossero bambine: non lo sono.
Gli uomini sono una cosa, i cani un'altra. Non sto dicendo che i primi siano migliori, anzi, spesso penso proprio il contrario. Sta di fatto però che non sono la stessa cosa.
Non ho le competenze per dire se sia possibile una sperimentazione medica non animale, l'unica cosa che voglio è che chi è malato possa avere una possibilità. E mi dispiace se cento topi moriranno, ma nessuno si accorgerà della loro assenza. Dell'assenza di una qualunque Caterina invece una famiglia sentirà sempre il peso.
Amo gli animali, ma gli animalisti proprio non li capisco. Le cose devono tornare ad avere il giusto peso, le stiamo confondendo troppo.

Buon 2014, comunque.